giovedì 13 gennaio 2011

Il giorno prima

4 gennaio 2011

Domani è il grande giorno!! Oggi alle 11 Ann viene a prenderci per aiutaci a fare un po' di spesa per le bambine. L'agitazione e la commozione rende i nostri sensi ovattati. Ci lasciamo trascinare per le vie della città vecchia. Ci fermiamo in un negozietto dove vendono passeggini. Ce ne sono molti, anche appesi. Ci mostrano un paio di passeggini. Il primo è più scarno; costa solo 17 euro. Poi ci fanno vedere un passeggino più completo. Ha il lato fronte mamma oppure fronte strada e si ribalta completamente. E' mio! Costa, però, ben 30 dollari! Come al solito ho scelto il passeggino più caro.
Proseguiamo per le viuzze fino ad arrivare ad un piccolo negozietto pieno di gente. Il locale è fatto ad U con due corridoi molto stretti. È tutto disposto in maniera disordinata. Dopo un iniziale disorientamento, mi aiuta Ann ed alla fine compro l'indispensabile.
Proseguendo a piedi, Ann ci porta nella sede del CIFA. Il locale è ampio e luminoso. Per terra un bel parquet. Tutte le scrivanie sono dotate di computer. Ann ci offre del the e un dolcetto tipico vietnamita. Dopo un po' ci raggiunge Lien che ci spiega che cosa ci aspetterà l'indomani.


Verso sera preparo la borsa con tutto il necessario per andare a prendere Giada. Chissà se piangerà? Chissà se ci vorrà come genitori?

mercoledì 12 gennaio 2011

Hanoi

3 gennaio 2011:

Dopo circa 12 ore di dormita, ci siamo svegliati e abbiamo cercato di sistemarci un po' nella camera. Dopo colazione abbiamo fatto un giretto nella città vecchia di Hanoi. Un labirinto di piccole vie percorso da una quantità indescrivibile di motorini che si incrociano in maniera caotica e, apparentemente, senza alcuna regola stradale. Tutti suonano il clacxon in maniera insensata. Qui vige la legge del più forte, non esistono leggi stradali. Si rischia di essere investiti anche passando con il verde sulle strisce pedonali. Per attraversare non resta che buttarsi nella mischia, fare attenzione alle automobili ed avere una andatura costante in modo da permettere alle decine di motorini di prevedere le tue mosse e scansarti.



 
Ai lati della strada piccole botteghe cupe e anguste si alternano a botteghe dai colori sgargianti piene zeppe di articoli esposti quasi sempre in maniera ordinata e vistosa. Tra i negozietti piccole signore sedute su piccoli sgabelli di plastica azzurri offrono ai passanti il loro cibo cotto e cucinato per strada dentro pentole improvvisate.



L'aria profuma di cibo vietnamita e di smog. Nei marciapiedi sono parcheggiati ordinatamente, su più file, i motorini, tanto che a volte bisogna passare per strada per riuscire a passare.


Piccole signore offrono per strada i loro prodotti: per lo più frutta e verdura oppure cibo cucinato.


L'atmosfera è decadente. Fili elettrici arrotolati in matasse disordinate sono appese ai pali di legno logoro. Molti fili cadono per strada. A volte bisogna fare attenzione ed abbassare la testa per passare.
Il culmine di caos e smog si vive tra le cinque e le sei di sera quando la maggiorparte dei vietnamiti ritorna a casa. Il traffico è totale.i motorini invadono a flotte anche quei pochi pezzi di marciapiede percorribili. Non si riesce quasi a respirare tanto c'é smog. Tutti suonano all'impazzata. Il rumore dei motori si somma a quello dei clacson.

Questa è l'atmosfera che si respira ad Hanoi. Anche se ci manca un po' la tranquillità di Candiolo, un pezzo di cuore rimarrà per sempre in questa città che ci ha permesso di amare nostra figlia!

mercoledì 29 dicembre 2010

L’abbinamento


17 novembre 2010:
L’appuntamento è fissato per le 9. Dopo una nottata agitata, ci svegliamo molto presto e ci prepariamo. L’ansia cresce di minuto in minuto. I nostri pensieri sono tutti per Lui/Lei. Sara sano/a? Quanti anni avrà? Sarà un maschietto od una femminuccia?
Partiamo con largo anticipo, infatti aspettare a casa l’ora giusta è solo motivo di ulteriore agitazione. Come previsto arriviamo molto presto. Troviamo parcheggio quasi subito. Proviamo ad attendere un po’ in macchina, ma non ce la facciamo. Così decidiamo di andare davanti alla sede del CIFA. Suoniamo, ma non ci risponde nessuno. Forse è troppo presto. Forse non sono ancora arrivati. Dopo un po’ si alza una serranda. Aspettiamo ancora. Da lontano vediamo arrivare una giovane signora. La riconosciamo subito è la psicologa del CIFA con cui avevamo appuntamento. Ci saluta e ci dice di aspettare ancora un minuto che ci avrebbe fatti entrare dalla porta principale. Entriamo ed aspettiamo nella sala d’attesa. Dopo un po’ ci portano in una saletta. Ancora attesa. Io e mio marito cerchiamo di parlare e di distrarci un po’ per allentare la tensione. Dopo un po’ arriva l’equipe come nella trasmissione “mamma ha preso l’aereo”. Dopo qualche frase di circostanza la psicologa prende il dossier e comincia a parlare. Io penso che in quelle scartoffie c’è il nostro futuro. Si deciderà la nostra vita. Cerco di essere lucida in modo da capire bene tutto.
“È una bimba”. Stupendo!! Io e mio marito desideravamo proprio una femminuccia!
“Dovete pensare ad una bimba molto piccola”. Io penso ad una bimba di 2-3 anni. Poi ci comunicano la sua data di nascita. Io rimango incredula. Mio marito dice: “ma ha solo 2 mesi e mezzo!”. Ma non dovrebbe avere almeno 3 mesi per poter essere adottata? Che rischio giuridico esiste? Mi tranquillizzano. Poi ci fanno vedere la cartella clinica. Per fortuna sta bene. Meglio di così non potevamo proprio sperare.
Poi la psicologa comincia a mettere via i fogli nel dossier. Penso: e la foto? Non c’è neanche una piccola foto? Non ce la fanno vedere perché è un mostro? Poi prende in mano un'altra cartella e dal fondo estrae un foglio A4 nel quale c’è la foto della nostra cucciola. È amore a prima vista. È bellissima! Mio marito tira fuori due fazzoletti dalla tasca: uno per me ed uno per lui. La commozione ci assale. Ci lasciano soli.
Giada è entrata nella nostra vita quel mercoledì e riempirà di gioia e d’amore la nostra esistenza per sempre!

domenica 26 dicembre 2010

La tanto attesa telefonata

11 novembre 2010: è arrivata la tanto attesa telefonata!!

Ecco, è più o meno successo così: erano le 11:30 circa. L'ufficio era pieno di gente. Un collega stava facendo una presentazione. Squilla il cellulare. Guardo lo schermo: numero privato. Penso: è mia mamma.

Pronto?
“Buongiorno sono S. del CIFA. Può parlare?”
Veramente sono in ufficio.
“È seduta? Ho da darle una bella notizia. C’è stato comunicato il vostro abbinamento!”

Dopo di che non ho capito più niente. Ad un certo punto ho sentito: “comunica lei a suo marito la notizia?” Mi accorgo che mi aveva già posto la domanda almeno una volta  ma io ero entrata in un'altra dimensione. Rispondo:certamente! “ci sentiamo domani o venerdì per fissare l’appuntamento”

Finita la telefonata con il CIFA, cerco di reprimere la mia voglia di urlare a tutti che sto per diventare mamma. Raccolgo tutte le forze. Cerco di non piangere dalla gioia e chiamo subito mio marito.  “Pronto? Davide? Mi ha appena chiamata il CIFA. Ci hanno abbinato!” …pausa di incredulità e poi anche Davide esulta dicendo “non ci credo, che notizia meravigliosa” .

Finita la telefonata prendiamo entrambi il telefono e comunichiamo la notizia a tutti i nostri parenti ed amici.

L’emozione è stata enorme. Anche se non sapevamo ancora nulla di lei/lui, per noi era già nostro/a figlio/a. Ci siamo sentiti, per la prima volta dopo 4 anni dall’inizio del nostro percorso, genitori. In un'unica parola un’emozione così intensa e coinvolgente da togliere il fiato.

giovedì 23 dicembre 2010

Presentazione

Eccoci!!
Siamo Davide e Claudia. Tra poco la nostra famiglia si arricchirà di una piccola bimba vietnamita e noi non vediamo l'ora di andarla a prendere ed abbracciarla. Giada abbi ancora un po' di pazienza che mamma e papà arriveranno prestissimo!!!!